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sabato 4 agosto 2012

PROFITEROLE
IL DOLCE DELLA DOMENICA

Qualche anno fa mio fratello , che abita a Reggio Calabria, portò un profiterole , voi lo sapete che per dolci Reggio e Messina sono insuperabili, non vorrei scontentare Catanzaresi e Cosentini, ma è ormai una verità conclamata.

Lo sapete qual'è stato il commento di mio figlio mangiando quel dolce ?"zio questo profiterole è veramente scandaloso".

Mi auguro che questo che vi sto proponendo sia altrettanto scandaloso.

INGREDIENTI:

PER LA PASTA : gr 35 di burro, gr. 130 di farina, cinque uova, sale

PER LA CREMA: gr. 250 di panna, tre cucchiaiate di zucchero a velo, gr 100  di cioccolato fondente, quattro cucchiaiate di latte

Mettete sul fuoco 250 gr di acqua con un pizzico di sale, unite il burro e quando l'acqua bolle, versatevi la farina mescolando energicamente con un cucchiaio di legno per evitare che si formino grumi.
Fate bollire la pasta per qualche minuto ,cioè fino a quando comincerà a staccarsi dal fondo e dalle pareti del recipiente.
Toglietela quindi dal fuoco e fatela raffreddare.
Unite uno alla volta, le uova intere mescolando sempre energicamente. La pasta dovrà risultare ben liscia
Mettete la pasta in un sac a poche e premendo fate scendere su una teglia bagnata tanti mucchietti di pasta della misura di una grossa  noce.
Mettete in forno alla temperatura di 190 per 20 minuti.
Preparate ora la crema, montate la panna e, unite mescolando delicatamente , lo zucchero a velo.
Riempite i bigne con un poco di crema e sistemateli a piramide su un piatto versandovi sopra una crema al cioccolato che avrete preparato, facendo sciogliere in un tegamino sul fuoco il cioccolato fondente,tagliato a scaglie con l'aggiunta del latte. 







SCANDALOSA DOMENICA A TUTTI









venerdì 3 agosto 2012

IL MIO VILLAGGIO


Vi assicuro che non so proprio come intitolare questo post e non so proprio da dove iniziare.

Partiamo dal fatto che mi trovo al mare in un villaggio.

Con l'inizio di agosto il villaggio si  riempie di gente che non saprei come definire, non ditemi per cortesia che sono ripetitiva ,ma qiello che sto vedendo e ascoltando in questi giorni ha  veramente dell'incredibile.

Appena ieri è arrivata una famiglia, mamma padre e due poveri bambini che mi chiedo che male hanno fatto a nascere da una scalmanata del genere.

Voi mi direte ma perchè non ti fai i fatti tuoi?

Adesso provo un poco a descrivervi il villaggio: villette su due piani, piano terra e primo piano con un giardinetto intorno, i giardini sono limitrofi e le case sono divise  il più delle volte tra due famiglie , quindi uno dovrebbe avere la delicatezza di parlare piano per evitare che i vicini ascoltino, loro malgrado, tutti i  discorsi e di muoversi con discrezione

Le case nella maggior parte dei casi sono dei propietari che trascorrono il periodo estivo, alcune  però vengono date  in fitto.

Da queso punto di vista il villaggio in questione è molto folkloristico,vi spiego perchè: alcune  persone non stanno nei loro giardini ma nei vialetti comuni,,,, li ,hanno fatto il loro salottino, si portano le sedioline, invitano gli amici  e discutono beatamente delle loro cose, di qualsiasi cosa, per cui se tu ti trovi in giardino ,nel tuo giardino, sei costretto ad ascoltare tutto, non solo , per quanto se tu ritorni con la spesa o passi dal vialetto con la bici, ti guardano un po risentiti.( ma questa proprio ora dovava passare?)

I discorsi al telefonino li fanno passeggiando, per cui tu sai se la sera sono impegnati in discoteca o vanno a passeggiare sul lungomare, se sono già in ferie,quando andranno, quando inizieranno le scuole e quanto difficile è stato l'anno scolastico.

Dimenticavo, altra caratteristica è la discussione dal balcone e siccome non sono proprio vicinissimi sono costretti a gridare e tu naturalmente ad ascoltare, si salutano dal balcone, si danno appuntamento, urlano ai figli, ti descrivono dettagliatamente il menu.

Per ritornare alla famigliola arrivata ieri, ho avuto il piacere di assistere ad una discussione con la vicina che abita al primo piano, il bambino non voleva mangiare e lei  cercava di darle una mano, da balcone a balcone, cercava di convincere il bambino a ingoiare la pappina che l'amorevole mammina aveva preparato.

Dai discorsi che hanno intrapreso ho capito che la signora veniva da torino, dall'accento e da qualche "nè" di troppo, naturalmente non nativa ma trapiantata.

Già da ieri si capiva  che la tizia non era molto calma, oggi si è rivelata in tutta la sua magnificenza, ha cominciato a gridare alle otto e mentre scrivo(sono le 18) sta ancora gridando.

Il marito,"poverino" è messo ko, mentre strilla al telefonino, grida contemporaneamente contro quel povero bambino che magari con questo caldo vorrebbe uscire, andare al mare e impreca contro il marito che timidamente cerca di controbbattere.

La cosa ancora più grave sapete qual'è? è che oggi è arrivato mio figlio il grande che è uno scapolo incallito, io sto facendo qualche pressione,in verità molto leggera perchè si convinca a mettere su famiglia ma oggi è stata la famosa gocciolina, mi ha detto serio "mamma non ti permettere più di parlarmi di matrimonio  , ti figuri mi capita una disgrazia simile".

E quindi la frittata è fatta




giovedì 2 agosto 2012

VITA D'UFFICIO LA MIA ESPERIENZA DI LAVORO

Oggi ho chiuso la mia esperienza lavorativa dopo 31 anni, adesso sono veramente passata dall'altra sponda, da quella dei vecchietti.

La mia vita lavorativa non è stata sempre facile ,ma in generale il lavoro  sopratutto per una donna non è molto facile, le donne sul lavoro sono sempre più penalizzate,solo per il fatto di essere donne.

Emarginazione, recriminazioni sono all'ordine del giorno, la vita d'ufficio diventa difficile perchè ci si sente demotivati, scontenti e lo sapete perchè, perchè al comando  ci sono persone che non sanno gestire il personale, la gestione del personale è una cosa difficilissima.

Secondo me un'azienda che si rispetta dovrebbe sottoporre le persone a delle sedute dallo psicologo che dovrebbe decidere se la persona è idonea a fare il capo o no.

La figura del capo o di chi conta in un ufficio dovrebbe essere rappresentata da una persona nobile, dolce, altruista e sopratutto intelligente.

Il capo dovrebbe aiutare i collaboratori a migliorarsi, dovrebbe sapere ascoltare,mediare le situazioni, prendere decisioni senza teatralità assumendosi tutte le responsabilità, conoscere le aspirazioni dei dipendenti, coinvolgere il proprio staff a prendere decisioni, motivarli , creare una squadra coesa, in cui ognuno abbia un ruolo e dei compiti definiti, precisi , dovrebbe sapere elogiare i dipendenti e premiarli fornendo loro opportunità di crescita personale, dedicarsi ai propi dipendenti incoraggiarli, saperli ascoltare, deve saper trattare con rispetto e dignità i propi dipendenti.

Questa è pura teoria(e chi sono io ? Babbo Natale?) ma in pratica?

 Gli ambienti di lavoro sono pieni di persone inqualificabili, gente vile ,egoista, cinica che trae vantaggio dal lavoro degli altri per poi sacrificarli quando questi non servono più.
Gente frustata che non riesce a comandare nemmeno a casa propria e si sfoga sul posto di lavoro "ricordatevi che sono io il capo" ha bisogno di ripeterselo giornalmente perchè non ci crede nemmeno lui.
Il mondo del lavoro è fatto da cortigiani attenti e servili, i cosidetti tappetini, che per poter arrivare al comando riescono a fare cose impensabili , e negli anni credetemi ne ho viste di tutti i colori e poi li chiamano "sesso forte".


Un consiglio ragazze? sul lavoro siate voi stesse, non scendete a compromessi,  non fatevi "mettere  la testa sotto i piedi", siate discrete , fate valere i vostri diritti   e sopratutto lavorate con impegno, vedrete che i riconoscimenti  prima o dopo arriveranno, per il vostro impegno e non perchè vi siete vendute al miglio offerente.
Siate  orgogliose di voi stesse, del vostro lavoro,del fatto di non dovere  dire grazie a nessuno ,dovete potervi guardare allo specchio e sorridervi e sopratutto dovete guardare negli occhi i vostri figli senza provare vergogna.

E BUONA FORTUNA A TUTTE








domenica 29 luglio 2012

I NONNI

Scrivo questo post perchè l'altro giorno ho letto qualcosa su questo argomento che mi ha fatto veramente rattristare e diciamo anche incazzare.

Una giovane madre scriveva su un post che i nonni dei suoi bambini erano diciamo un poco invadenti , legati a idee assurde che non vanno più di moda, come i pantaloni a zampa di elefante o le spalline enormi.

"Basta ormai questi signori si devono fare una ragione perchè sono invecchiati,  tutte le loro teorie sono ormai passate di moda non vanno bene per l'epoca moderna.

Quindi questi signori dovrebbero limitarsi a fare i nonni , prendere e portare i figli a scuola ,al parco al cinema,regalare immensi giochi da tenere poi a casa loro."


La stessa dolce fanciulla qualche settimana fa ,in un altro post ,descriveva la sua felicità perchè i nonni si erano portati i figli al mare per una settimana, quindi lei era felice di poter trascorrere il tempo da sola con il marito, non aveva nemmeno nostalgia dei figli perchè comunque li sapeva in buone mani.


E allora dov'è la coerenza? I figli di oggi e non solo di oggi, per fortuna però non sono la maggioranza, vogliono "a vutti china e a mughieri mbriaca"(la botte piena e la moglie ubriaca), cioè vorrebbero i nonni a disposizione quando servono , ad accudire i nipoti, a soddisfare i bisogni di entrambi con la museruola , cioè i nonni dovrebbere stare in silenzio, senza poter esprimere una loro idea o un disappunto e quando non servono a cuccia senza recriminare.

I nonni sono una cosa che se non ci fosse bisognerebbe inventarla, che siano diretti o suoceri sono la stessa cosa, sono persone che hanno lavorato, cresciuto i figli e  si rendono  disponibili a dare una mano alla nuova famiglia pur con grande fatica, considerata l'età non più giovane.

Sono persone che danno senza chiedere niente in cambio e non perchè "altrimenti non saprebbero che fare " come se i figli facessero loro un piacere perchè comunque li tengono occupati.

Questa è semplicemente mancanza di gratitudine, non avere il coraggio di dire grazie, non avere il coraggio di chiedere, di doversi sottomettere ad altri.

Io ho cresciuto quattro figli e ho avuto una grossa mano dai nonni che ho avuto a disposizione in qualsiasi momento ne ho avuto bisogno, sicuramente abbiamo avuto divergenze però in momenti particolari i bambini hanno avuto accanto persone cho  gli hanno voluto bene.

Non so ,anzi non penso che riuscirò a fare con i miei ipotetici nipoti, quello che hanno fatto i nonni per i miei figli.

E comunque quando si ha bisogno perchè ricorrere ai nonni? si potrebbe scegliere qualche bella baby sitter, pagarla profumatamente , quella sicuramente farà contenti tutti, asseconderà i vostri desideri, controllerà i vostri figli per come le avrete ordinato, e non ve la troverete fra i piedi e sopratutto non dovete per forza sopportare i pantaloni a zampa che staranno a cuccia.

Quindi facciamo vivere ai nonni la loro vecchiaia serena e noi beamoci della nostra onnipotenza, del nostro saper fare,delle nostre idee che sono sicuramente all'avaguardia risolvendo i problemi senza l'interferenza di persone ormai superate.


TORTA AL CIOCCOLATO

IL DOLCE DELLA DOMENICA

DOSI

600 gr di farina 00
6 uova
600 gr di zucchero
200 gr di burro
250 gr di latte
170 gr di cacao amaro (zaini)
2 bustine di pane degli angeli


Sbattete i tuorli con 500 gr di zucchero
Montate gli albumi a neve
Sciogliete il cacao con un poco di acqua e 100 gr di zucchero in modo da formare una cremina densa


Unite i tuorli ,il burro sciolto a bagnomaria, gli albumi, la farina e il cacao sciolto, aggiungete il latte e alla fine il lievito , mescolate bene tutti gli ingredienti , mettete il composto in una teglia precedentemente imburrata e infarinata e infornate a 160° per 45 minuti.


AVVISO IMPORTANTE


questa è una torta riservata ai golosoni ,quindi le persone a dieta,tipo la sottoscritta, guardatevi bene dall'avvicinarvi a questa ricetta.
Ma chi non si arrende , non si fa venire un'amnesia,chi non dimentica la dieta davanti a una simile meraviglia del palato ì? io  ogni volta che la preparo,mi faccio venire un calo di zuccheri per cui praticamente i miei figli sono costretti a nascondere il dolce.







PROVARE PER CREDERE
CIOCCOLATOSA DOMENICA A TUTTI

sabato 28 luglio 2012

ESSERE MADRE


"La madre è un angelo che ci guarda
che ci insegna ad amare!
Ella riscalda le nostre dita,
il nostro capo fra le sue ginocchia,
la nostra anima nel suo cuore:
ci dà il suo latte quando siamo piccini,
il suo pane quando siamo grandi
e la sua vita per sempre."
Victor Hugo



Mamma è la prima parola che pronuncia il bambino ed è l'ultima invocazione quando la vita ci lascia.

Vi voglio riproporre una bellissima definizione di madre che ho letto e mi è piaciuta molto perche penso che rifletta alla perfezione il concetto di essere madre

 "Essere madre vuol dire ridere e piangere nello stesso momento, urlare sapendo di sbagliare, guardare il proprio figlio fin giù nell'anima, come nessuno riesce a fare..
Essere mamma vuol dire cambiare ogni istante modo di pensare, sentirsi in colpa per una lacrima firmata da un nostro errore, preparare il letto per la sera, rimboccare le coperte utilizzando la forza che ancora non sapevamo di avere.
Essere madre vuol dire svegliarsi in piena notte per rassicurare, detestarsi per aver sbagliato sapendo di sbagliare.
Essere madre è la stanchezza e la gioia insieme, la speranza nella delusione, la rinuncia vestita da piacere, l'orgoglio nello sguardo, un applauso per una poesia, un abbraccio all’uscita di scuola.
Essere madre vuol dire accettare di vivere un'eccezione che prima era un'abitudine, una passeggiata sporca di gelato, un giro su una giostra che raffredda le mani, una cena fuori senza essersi mai sedute.
Essere madre vuol dire aver ricevuto in dono l’essenza dell’esistenza, il bagaglio prezioso della vita. Ogni madre sa quanto sia buono il sapore di un bacio al gusto di gelato, il profumo di un bagnoschiuma dopo una giornata infernale.
Ogni madre si addormenta ogni sera con il proprio figlio, anche se lui non lo sa… Ogni uomo nasce da una madre e ogni madre può far sì che ogni uomo sia un uomo"

Tutte queste bellissime parole sono attuali o si riferiscono alle mamme di una volta?

Quando una persona decide di avere figli, dovrebbe chiedersi perché li vuole avere. Ci sono persone che vogliono avere figli per realizzarsi, perché hanno in mente un modello di donna che è madre, o per far realizzare dai figli ciò che loro stesse non hanno avuto.
Qualcuno pensa che mettere al mondo un figlio possa “salvare” un legame in crisi, un rapporto agli sgoccioli, una situazione insoddisfacente.
C’è anche chi pensa di legare a sé un’altra persona, attraverso un figlio. Perché una famiglia senza figli non è una famiglia; perché i figli sono bellissimi, ti danno tanti pensieri ma anche tanta gioia; perché quando diventi vecchio e non hai avuto figli ti rendi conto di aver sbagliato; perché quando diventi vecchio qualcuno possa occuparsi di te, così non resterai solo.

Non sono i figli che chiedono di venire al mondo ma una volta che si decide di fare un figlio una mamma deve essere pienamente consapevole, proprio per questo siamo diversi dagli animali.

Ma le mamme di oggi sono diverse, sono stanche, non hanno pazienza, sono esaurite, gridano per un nonnulla , mentre scrivo mi trovo sotto il portico nel giardino, ci sono due bambini che piangono disperati e una forsennata di madre che continua a urlare e a dare schiaffi.

I bambini hanno bisogno di amore, di tenerezza,hanno bisogno di capire, di dialogare, se le mamme non riescono a gestire il loro lavoro, se il fatto di dover lavorare deve ricadere sui figli, se il lavoro procura loro tanta stanchezza e depressione, bisogna decidersi e fare una scelta, lasciare il lavoro oppure crescere dei figli che da grandi avranno sicuramente problemi.
Fare la mamma,  comporta sacrifici e rinunce,una persona deve esserne pienamente consapevole,non si deve diventare mamma a tutti i costi, altrimenti si verificano i casi che purtroppo ascoltiamo in televisione, di mamme che per fare shopping  lasciano  con tanta leggerezza i figli in macchina sotto il sole, di bambini che cadono dai balconi, si, mi direte sono disgrazie, si lo so ,ma con i bambini ci vogliono otto occhi, otto orecchie,e dieci braccia, i pericoli sono nascosti dietro l'angolo, non devono essere lasciati soli o perlomeno non devono essere mai persi di vista.
Non ve lo dice la zitellona che pontifica dall'alto della sua saggezza, ve lo dice una mamma di 4 figli.
Quindi riepilogando, dopo 9 mesi di gravidanza, spesso non facili, bisogna affrontare i vari pianti del bambino,le malattie,i primi dentini, le notti in bianco,rinunziare ad una uscita con gli amici perchè non sapete a chi lasciare il bimbo,mettersi da parte se vi sentite male e non ho finito, quando sarete vecchi dovete  mettere in conto che ormai siete  rincoglioniti quindi  non capite più niente.
Se siete pronti ad affrontare tutto questo allora siete pronte per il mestiere di  mamma.









martedì 24 luglio 2012

IL MATRIMONIO


Ho deciso di scrivere del  matrimonio dopo aver ricevuto l'ennesima telefonata di una amica che mi comunicava di aver lasciato il marito perchè? "incompatibilità di carattere" dopo 25 anni di vita insieme , mah...

Ma mi chiedo perchè le persone si sposano.?

E' vero che i matrimoni sono calati , ma le persone che ancora lo fanno che motivazioni hanno? che cosa li spinge.?

Ci sono tante cose che remano contro il matrimonio , le  tante spese per rendere quel giorno indimenticabile, tante preoccupazioni, la nuova vita in comune da affrontare, la gestione della casa, il lavoro,i figli, il rapporto con la famiglia di origine, quindi le persone che arrivano al matrimonio devono essere fermamente convinti e allora, perchè tante separazioni?

Ai miei tempi  ci si conosceva poco o per niente, noi ragazzi non avevamo certo la libertà che hanno i giovani di oggi, adesso c'è la possibilità di conoscersi bene perchè si ha modo di stare molto  insieme, di frequentarsi quindi si possono conoscere nel tempo, pregi e difetti della persona che si è scelta .

Che cosa sono allora le difficoltà che distruggono il matrimonio? E allora che dovrebbero dire i nostri nonni?Loro si che hanno attraversato  periodi duri, i mariti emigravano per trovare lavoro e le donne  restavano a casa e, da sole mandavano avanti la casa , la famiglia, crescevano i figli tra mille difficoltà.

No non sono le difficoltà , adesso manca la volontà, il sacrificio, si vuole tutto e subito, e sopratutto non si vuole rinunziare a niente.
La ragione del calo dei matrimoni , dice un noto docente risiede nella cultura degli ultimi 15 anni centrata tutta sul benessere del singolo.Oggi è molto di moda lo star bene personale.
In una cultura come questa, un atto come il matrimonio che costringe a confrontarsi e ad assumere obblighi nei confronti di altri, spaventa perché mette a rischio il proprio essere e il proprio benessere. 

Una coppia di amici qualche anno fa si è separata, alla moglie ho chiesto i motivi che l'avevano spinta a prendere quella decisione.Sapete che cosa mi ha risposto? "mi ero seccata, mio marito era un pantofolaio, a me piaceva uscire, lui invece amava restare a casa"
Pensate sia uno scherzo? no vi assicuro è proprio vero. 

Se in una coppia  esiste  un sentimento vero, insieme si affronta  qualsiasi problema perché essere sposati, o comunque stare insieme, vuole dire anche aiutarsi, condividere le stesse situazioni ,rispettarsi, come facevano i nostri genitori, e prima i nonni. Così funzionavano i matrimoni, una volta. "Altrimenti non parliamo di matrimonio, ma di relazioni usa-e-getta, o quantomeno di rapporti non ancora maturi per un impegno a tempo indeterminato".