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giovedì 31 ottobre 2013

MENU’ DI UN GIORNO DI FESTA


                                     

Per il compleanno del mio primogenito abbiamo organizzato una cenetta a casa tra amici .

 Oggi vi voglio  presentare  il menu di quella serata .

 
ANTIPASTO

 Bocconcini di mille colori (ricetta già pubblicata sul blog)

ciliegine di mozzarelle

ricottine

tocchetti di formaggio

il tutto accompagnato da marmellata di fichi e di cipolla di Tropea (preparate  dalla sottoscritta)

e  da un cocktail Mimosa

 
PRIMI  PIATTI

 Conchiglioni al merluzzo (la ricetta è già stata pubblicata sul blog)

Risotto zucca e asparagi   (la ricetta è già stata pubblicata sul blog)


SECONDI

 Filetto di maiale in verza

Involtini di tonno e pistacchi

 
CONTORNO

 Pure’

Finocchi al gratin

 
SORBETTO ALL'UVA FRAGOLA

 
FRUTTA

 Pere alla crema chantilly

 

TORTA

di ricotta e crema di pistacchio ( questa buonissima non è stata preparata da me ma è una specialità di Cosenza portata dai miei figli)

 
E' stata una serata piacevole, spensierata che ripeterei volentieri naturalmente con un diverso menu.

 
 
 

martedì 29 ottobre 2013

BOCCONCINI DI MILLE COLORI

Questo è uno degli antipasti preparati  per il compleanno del mio primogenito.

Il formaggio è qualcosa che non può mancare sulla mia tavola


per 4 persone

50 gr di fontina
50 gr di gorgonzola,
50 gr di groviera
50 gr di parmigiano grattugiato
200 gr di ricotta vaccina

per ricoprire
semi di papavero,  di paprika dolce ,erba cipollina, granella di pistacchio




Tritate nel mixer la fontina ,il gorgonzola e la gruviera. aggiungete la ricotta e il parmigiano e frullate il tutto.

Ponete la crema in frigorifero per almeno due ore.

Mettete gli aromi nelle ciotoline, formate delle palline con l'impasto del formaggio e fatele rotolare nelle ciotoline degli aromi , quindi sistemati i bocconcini su un piatto da portata


 
 
 
E' un antipastino molto piacevole, a chi piace il formaggio è il massimo, e io sono golosissima di formaggio.

lunedì 28 ottobre 2013

COME CONDIRE L'INSALATA

Salse per condire le insalate ne esistono tante con variazioni pressoché infinite, ma per il successo di un'insalata il vero segreto è la preparazione di base.

La  vinagrette più nota comprende l'aceto fra i suoi componenti che deve essere di puro vino bianco o rosso a seconda dell'utilizzo

Esiste la versione , altrettanto diffusa e corretta , con il limone ( citronette) che soddisfa il palato di coloro che sono astemi oppure, molto più semplicemente, non amano il gusto dell'aceto.

In entrambi i casi, una delle condizioni affinché il condimento sia perfetto consiste nell'emulsionare tutti gli ingredienti della salsa prima di condire l'insalata affinché nessun elemento prevalga sull'altro.

Le insalate ,inoltre , non amano essere condite in anticipo: si afflosciano perdendo tutta la loro fragranza

Sapete come recita un detto antico per definire un corretto modo di condimento?

" prodigo per l'olio,  avaro per l'aceto o il limone, saggio per il sale, e  folle per il pepe"

Per la vinagrette classica servono

4 cucchiai di olio
1 cucciaio di aceto, un pizzico di sale e un pizzico di pepe appena macinato

Mettere in una ciotola il sale, il pepe e l'aceto, mescolare finchè il sale non si sarà sciolto completamente , sbattere leggermente con una forchetta fino a quando  la salsa non si sarà bene emulsionata

Per la citronette il procedimento è uguale , basta sostituire l'aceto con il limone.






SPAGHETTI ASPARAGI E TARTUFO

Vi avevo  promesso una mia ricetta con il tartufo ed eccovi accontentati.

E' il piatto che ho preparato ieri solo per me, gli altri hanno  partecipato in Sila alla Sagra della patata e della salciccia cosi da sola ho potuto gustare il mio piatto che vi assicuro è eccezionale

Vi do la ricetta che è semplicissima, (ho perso più tempo a pulire il tartufo che a preparare il piatto)


2 Tartufi
cipolla,sale, pepe nero
4 asparagi
1/2 bicchiere di vino bianco
una noce di burro


Pulite bene il tartufo e tagliatelo a fettine

 
 
In una padella mettete un po di olio extra vergine e una noce di burro e fatelo sciogliere lentamente.

Tagliate finemente la cipolla e gli asparagi a pezzetti , versateli nella padella e fateli rosolare
 
 
aggiungete i tartufi, una spolverata di pepe, mescolate con un cucchiaio di legno e poi versate mezzo bicchiere di vino bianco e fate evaporare.

A parte cuocete gli spaghetti  in acqua precedentemente salata, io utilizzo la pasta di  farina di Kamut

 
perché sono intollerante  alla farina 00 (spero che mia figlia non legga questo post perché su questo argomento avrebbe da ridire e da ridere).

Togliete la pasta al dente versatela nella padella, girate con un cucchiaio per farla insaporire e servite ben calda


 
Ci potrebbe stare anche una spolverata di parmigiano ma a me piace cosi, provatela e fatemi sapere se vi piace.

Io vi devo lasciare perché non vorrei che il piatto si freddasse. Buon appetito (alla sottoscritta)

giovedì 24 ottobre 2013

TARTUFI DI CALABRIA

Lo sapete che anche la Calabria ha i suoi tartufi? Certo non sarà il nero di Norcia o il bianco di Alba , ma sono pur sempre tartufi buonissimi , profumati e molto gustosi.


Ogni tanto il mio vecchietto me li porta , sa che  io vado pazza per i tartufi, quindi quando li trova mi omaggia di queste delizie (a pagamento).

Oggi me ne ha portati cinque e mi ha spiegato che due sono più pregiati , raccolti sotto un cespuglio di non so bene che cosa, mi ha detto un nome incomprensibile ad orecchio umano, me lo sono fatto ripetere più volte ma poi ho desistito, il mio giovane vecchietto non ha molta dimestichezza con la lingua italiana.



Gli altri tre invece crescono sotto gli alberi di eucalipto.


Poi mi ha dato dei consigli su come conservarli, vi faccio la traduzione di quello che ho capito.

I tartufi no si lavano sotto l'acqua corrente ne si sbucciano, si immergono  in un recipiente  con acqua tiepida e  si toglie la terra con uno spazzolino morbido.

Se non si cucinano subito , non vanno puliti, ma vanno riposti in carta di pane in un barattolo  nella parte meno fredda del frigo, la carta va cambiata ogni giorno (quindi è meglio che mi faccio una scorpacciata di tartufi).

Per capire questo discorso abbiamo fatto notte.


Per questa sera vada per i consigli , sono troppo stanca, ho fatto uno sforzo immane a capire e a tradurre l'ostrogoto del mio caro vecchietto, domani vi darò qualche mia ricetta tartufosa.

mercoledì 23 ottobre 2013

LA FAMIGERATA " STATALE 106 "

La strada statale 106 si estende per 491 km e va da Reggio Calabria a Taranto , percorre tutta la costa Ionica e comprende la Calabria ,la Puglia ,la Basilicata.

Io conosco bene il tratto Calabrese , perché molto spesso mi trovo a fare il percorso  Catanzaro  Bovalino  (Rc) oppure  Catanzaro Cirò.

Proprio l'altro giorno sono tornata al mio paese , sempre in macchina, perché i collegamenti con il treno o autobus sono un capitolo a parte.

Il treno sarebbe la fantastica  "littorina" un  mezzo dei tempi dei pellerossa.
Quando sono su quel trabiccolo mi aspetto sempre di essere inseguita da indiani al galoppo armati di archi e frecce.

Un treno da  un rumore infernale,  con degli orari assurdi, praticamente fa servizio per gli studenti e i professori ,quindi fa  orari di scuola, quando la scuola finisce, il servizio della littorina, già inqualificabile, termina.

Veniamo a noi, questa benedetta statale è stata denominata "strada della morte" perché quasi ogni giorno ci sono degli incidenti più o meno gravi, ad oggi i morti se non sbaglio dovrebbero essere 26.

Il tratto calabrese della 106, penso che sia quello più disastrato perchè  è caratterizzato dalla presenza di una sola carreggiata con due corsie per senso di marcia, inoltre attraversa numerosi centri abitati sviluppatisi attorno alla statale.




 
come vedete dalle foto non solo la strada è stretta per quanto da un lato e dall'altro ci sono macchine parcheggiate. Durante la stagione invernale il transito è un po più scorrevole, d'estate invece diventa  impossibile , in quanto la popolazione aumenta , i paesi si animano, incominciano le varie feste di paese, con musiche, bande, mercatini, processioni, quindi l'attraversamento dei paesi diventa davvero problematico.
 
Eppure, correggetemi se sbaglio, anni fa , parecchi anni fa, si era parlato di una super strada che doveva passare al disopra dei paesi, quindi evitarli, in effetti credo che il progetto ci fosse, perché  un pezzetto di super strada è stato realizzato ed è quello che ha interessato il mio paese , Bovalino, che è stato tagliato fuori, solo Bovalino  dopodiché il progetto si è magicamente .spento....
 Da quello che ricordo  i Sindaci degli altri paesi si sono ribellati perché quella strada avrebbe  tolto visibilità e quindi benessere ai lori paesi e allora Bovalino?
 
Ce l'avete presente Benito, si proprio quel signor Benito , ha avuto l'abilità di far costruire dei ponti che da allora ancora adesso  resistono, anzi si può dire che sono in buono stato, peccato che i tempi sono cambiati, il traffico è aumentato e pure i veicoli ,ma i ponti sono rimasti la tali e quali e i nostri amministratori o l'Anas non ci pensano proprio a modificare questi cimeli , vuoi per affetto, vuoi per non scontentare la storia, o perché ormai fanno parte dell'ambiente,
 
 
eppure sono oltremodo scomodi e pericolosi perché troppo stretti, infatti passano insieme le macchine ma se arriva un camion ,ci si deve fermare.
 
 
Hanno inoltre un altro inconveniente, oltre ad essere stretti, lateralmente, come si nota dalle foto, esistono dei pericolosi gradini che rimpiccioliscono lo spazio ancora di più.
 
 
Qualcuno di questi, comunque comincia a perdere pezzi, che ci dobbiamo augurare che cadano da soli o qualcuno ci libererà di questo pesante fardello.?
 
 
L'altro tratto , quello verso  Crotone è un tantino più accettabile ,ma solo perché i paesi che si attraversano sono pochi, in compenso essendo quella una zona prettamente agricola, si incontrano spesso mezzi agricoli che sono molto ingombranti e molto lenti e non manca di incontrare qualche gregge di simpatiche pecorelle che ha smarrito  la strada di casa.
 
 

lunedì 21 ottobre 2013

ARROSTO DI TACCHINO

Questo piatto l'ho preparato ieri per la socera mia che preferisce le carni bianche e io da affettuosa nuora cerco di accontentarla come posso.

Per 4 persone
1 chilo di petto di tacchino nella rete
rosmarino, carote, prezzemolo, sedano, pepe nero, sale, cipolla
30 gr di burro
olio extra vergine
1 bicchiere di aceto
brodo vegetale



mettere la carne in una padella con il burro , un po di olio extra vergine e tutti gli aromi sopra descritti e fate rosolare lentamente

 
aggiungete il bicchiere di aceto e fate sfumare a fuoco alto, quindi cuocete con il brodo vegetale.
 
Fate raffreddare e tagliate a fette
 
 

 
 
per condire la carne potete utilizzare il sughetto che si è prodotto o ancora meglio una salsina al prezzemolo , per me veramente speciale, dal gusto forte, acre, veramente deliziosa che potrete preparare seguendo le istruzioni di seguito:
 
 
1 bicchiere di olio
3 acciughe
il succo di un limone
1 bicchiere di vino bianco
un battuto di aglio, capperi, prezzemolo
 
 
Tritate insieme l'aglio i capperi e il prezzemolo, scaldate l'olio e fate sciogliere le acciughe, aggiungete il battuto, il succo di limone, il vino bianco e  fate bollire , quindi  condite la  carne
 
 
 
se lo provate fatemi sapere se è di vostro gradimento per come lo è per la socera mia ogni volta che prova questo sughetto.

domenica 20 ottobre 2013

LA PREVENZIONE SALVA LA VITA

Ieri siamo partiti io e la mia amica per il solito controllo preventivo, la famigerata mammografia.

E' ormai un viaggetto che facciamo da anni,  la prevenzione  in questi casi è indispensabile , ma uniamo l'utile al dilettevole, infatti ci  serve  per stare insieme , per trascorrere una giornata diversa.

Inseguiamo il nostro radiologo ovunque lo porti la sua  professione, ormai sono anni che ci affidiamo alle sue cure per noi è diventato come un medico di famiglia, sempre pronto , preparato, è una persona che ci da sicurezza.

Siamo partiti la mattina presto, una magnifica giornata di sole, lungo la strada si scorgeva un mare calmissimo azzurro come il cielo.

Avevamo fatto dei piccoli progetti, prima esame , poi un pranzetto lungo la strada del ritorno, un bel gelatino per concludere la giornata.

Siamo arrivati in ospedale, io ho cambiato subito umore, quel posto mi ricorda momenti bruttissimi e quando arrivo la mi assale una terribile angoscia.

Facciamo le varie file per impegnativa e pagamento tichet e quindi "accomodatevi ,vi chiameranno quando arriva il vostro turno".

Siamo rimasti li ad aspettare tra le varie lamentele dei pazienti in attesa,  finalmente arriva il mio turno, "si può accomodare" non so voi ma anche se aspetti quel momento , quando poi arriva ti assale l'agitazione e se..... comunque tra un sudore freddo e l'altro finisce la prova, "adesso porto i negativi al primario e la chiamerà".

La dottoressa però non usciva dalla stanza del primario e già i battiti erano aumentati, si alternavano sensazioni  di freddo e di caldo , una stretta allo stomaco, la voglia di fuggire , finchè la fatidica porta si apre
"prego il dottore l'attende"

Io entro nella stanza, le gambe traballanti, lui con la faccia rivolta a quei benedetti negativi che confrontava con quelli degli anni passati, li girava ,li rigirava, prendeva la lente d'ingrandimento per guardare meglio, io sarei voluta scomparire,  poi mi sono fatta coraggio "ha trovato qualcosa? mi devo preoccupare? No risponde lui "tutto a posto".

Non so se qualcuno di voi ha mai provato queste sensazioni, sono dei momenti veramente indescrivibili, ho tirato un sospiro di sollievo, per fortuna era andata bene.

Quando sono uscita , la mia amica era dentro a fare l'esame, altra attesa, poi ci chiama il primario per leggere i negativi e per salutarci, ma quando scorge il primo negativo ha un sobbalzo, ah è questo mo?

"E' un piccolo nodulino, ma proprio piccolo, però si deve togliere, possiamo fare l'ago aspirato per anticipare i tempi, non vi preoccupate perché è proprio insignificante , anzi vi dirò che siete stata fortunata perché è stato scoperto all'inizio"

Tutto questo discorso detto in un colpo e mentre parlava già disponeva il da farsi.

Vi assicuro che sono momenti di  tensione incredibile, ti trovi proiettata in un secondo in un'altra dimensione, la mia amica si è trovata stesa sul lettino, gli occhioni pieni di lacrime, nonostante il dottore facesse di tutto per tranquillizzarci, io sono rimasta nella stanza, ma avrei voluto essere una " gazzella e sparire nella savana".

Finito l'ago aspirato altre rassicurazioni , è molto piccolo, non dovete preoccuparvi, ma ormai la giornata era rovinata.

Siamo usciti dalla stanza frastornati, tutti i progetti sono stati accantonati, la mia amica, giustamente aveva voglia di rientrare a casa, abbiamo discusso durante il viaggio di ritorno del più e del meno allontanando il pensiero  dal nuovo problema.

Io sono ritornata a casa distrutta, con un feroce mal di testa, quella sera avevo il mio bel maestro di yoga che mi aspettava e ancora mi aspetta.

Adesso attendiamo fiduciosi che arrivino i risultati e che questa storia possa concludersi prima possibile e nel migliore dei modi.

Comunque ogni promessa è debito, quando tutto si sarà chiarito nessuno ci toglierà il gusto di quel pranzetto che abbiamo dovuto solo sospendere.



venerdì 18 ottobre 2013

PATATE E FUNGHI

Ieri dal mio fruttivendolo ho comperato dei funghi bellissimi. Sembravano messi la proprio per me, erano li ad aspettarmi, come se mi dicessero "comprami comprami" e perché deluderli ? A me i funghi piacciono moltissimo e li cucino in diversi modo, oggi vi propongo un piatto semplice ma gustosissimo

Patate e funghi rositi

1/2 chilo di funghi rositi
2 patate
sale, pepe nero, pangrattato, parmigiano, prezzemolo
olio extra vergine di oliva
1 spicchio di aglio



Pulite i funghi aiutandovi con un coltellino e uno strofinaccio bagnato, tagliateli a pezzi non troppo piccoli e poneteli in una padella con l'olio extra vergine e lo spicchio di aglio e fateli cuocere.



 A metà cottura aggiungete le patate che avrete lavato e tagliato a pezzi ,  il prezzemolo e il pepe nero e fate cuocere aggiungendo se occorre una tazzina di acqua, mescolate di tanto in tanto con un cucchiaio di legno.


 
A cottura ultimata , spolverate di pangrattato che avrete mescolato con parmigiano, sale, pepe nero e un po di prezzemolo.
 
 
Mettete in forno , fate gratinare e servite ben caldo.
 
 
 
 
Io mangerò i funghi questa sera e poiché la mia amata suocera non c'è ,mi tocca mangiarli tutti, quindi buon appetito a me. 

mercoledì 16 ottobre 2013

MINESTRA DI ZUCCA LUNGA RIPIENA

E' molto semplice come ricetta, è un piatto molto ricco, fresco.

La zucca alcune volte è lunga anche un metro, e il periodo di raccolta è l'estate .

Mio padre chiamava questo piatto "sarchiapò",non ho ben capito perché e purtroppo non gliel'ho chiesto.

Noi in estate la cuciniamo spesso sia nel modo che vi propongo oggi , sia in altri che vi proporrò in seguito.

Quindi adesso vi do la ricetta del "Sarchiapò'"


2 zucche
1/2 chilo di carne macinata
parmigiano, sale, pepe nero, 2 uova, pangrattato, 2 pomodorini, sedano

 
Lavate la zucca, raschiatela, tagliatela a pezzi grossetti e svuotatela.
 
 
 
 
Le parti finali della zucca le taglierete a listarelle.
 
Nel frattempo impastate bene la carne macinata con il sale ,le uova, il pangrattato e il parmigiano, aggiungete un pizzico di pepe nero , mezzo bicchiere di acqua e un po di olio extra vergine.
 
Riempite i pezzi di zucca con la carne e poneteli in una pentola profonda,
 
 
 
aggiungete i pezzetti di zucca, i pomodorini, molto sedano, qualche pezzetto di parmigiano e un cucchiaino di dado vegetale, coprite di acqua e fate cuocere per 30 minuti
 
 
 
Mentre scrivo la ricetta sento già l'odore di questo piatto che è unico, è salutare è semplice è genuino.
Se vi rimane un po di carne macinata farete  delle polpettine e li farete cuocere nella pentola insieme alla zucca.
 
Provatelo e ditemi che cosa ne pensate.

domenica 13 ottobre 2013

CONIGLIO ALLA CACCIATORA

Oggi Domenica sono sola con la mia amata suocera, quindi è obbligo preparale un gustoso pranzetto.

ho deciso per il coniglio perché a lei piace e ho approfittato del fatto che non ci sono le mie ragazze che avrebbero fatto tante di quelle  battutine da farmi venire i sensi di colpa.

Vi do allora la mia ricetta:

Metà coniglio tagliato a pezzetti
olio extra vergine
sale, prezzemolo, aglio, cipolla, rosmarino, origano, alloro, due pomodorini, 1 peperoncino, mezzo bicchiere di vino bianco, un pizzico di pepe nero.


Lavate bene il coniglio e ancora gocciolante ponetelo in un tegame sul fuoco a fiamma bassa e fatelo asciugare bene.

Quando l'acqua si è asciugata e il coniglio risulta ben  rosolato,  aggiungete l'olio extra vergine e tutti gli aromi che vi ho elencato a parte.
Fate soffriggere ancora, sfumate con il vino bianco , quindi aggiungete l'acqua, un bicchiere alla volta, e continuate la cottura.

Servite caldo con contorno di patatine fritte.

Come vedete è un piatto molto semplice ma molto gustoso,  la socera mia però, ha trovato un piccolo difetto: il coniglio era piuttosto piccante, quindi occhio al peperoncino.




venerdì 11 ottobre 2013

I NOSTRI FIGLI E LE LORO TERRIBILI DOMANDE

Mamma, ha chiesto la bambina a sua madre , a Nico è nata  la sorellina, mi ha detto che questa notte è arrivata la cicogna che al becco aveva legato un fagottino con la sorellina.

Questa la domanda di Nico alla sua mamma, io ho voluto aspettare per ascoltare la risposta della mia amica.

Devo dire che  se l'è cavata abbastanza bene, con l'aiuto di alcuni libri di anatomia adatti ai bambini ha parlato del mistero della nascita tramite l'unione dell'uomo e della donna aiutandosi con le illustrazioni del libro.

Mentre lei parlava a me veniva da ridere, ripercorrevo con la mente i momenti della mia infanzia , fanciullezza e   anche adolescenza.
Quando mi trovavo ad entrare in una stanza dove qualcuno della famiglia stava affrontando una discussione su temi scottanti, appena entravo si zittivano tutti, "zitti che arriva la bambina" la bambina del caso ero io e magari avevo già  20 anni.

Come sono cambiati i tempi, adesso i bambini sono più svegli, più insistenti , pretendono una risposta, noi invece accennavamo una domanda, ma la risposta non veniva mai ,specialmente se apparteneva alla categoria  "tabù",  "adesso non ho tempo" "poi ti spiega tua mamma" "queste domande una ragazzina non le fa",  queste erano più o meno le risposte date ai bambini della mia epoca, vale a dire è inutile fare domande tanto non avrai risposta, arrangiati tu.

Poi mi è venuto in mente quando ho cercato di spiegare ai miei figli di questa famosa cicogna, mi ero preparata per giorni, mi ero ripetuto il discorso tante volte, mi ero aiutata con l'enciclopedia  per bimbi "esplorando il corpo umano"acquistato a mia figlia che fin da piccola , ripeteva che doveva fare il chirurgo.

Il giorno fatidico era arrivato , i ragazzi erano già grandicelli, avevo cercato di rimandare la discussione il più a lungo possibile, mi ricordo che ero rossa, sudata e molto agitata , ho raccolto i miei figli in cerchio e ho cominciato a balbettare qualche parola, ma loro mi hanno subito tranquillizzato, "mamma non ti preoccupare "noi ormai siamo grandi"

I bambini non sono affatto stupidi ed è controproducente trattarli come tali, meglio dire loro la verità anche affrontando le questioni più imbarazzanti.

Rispondere alle domande che affrontano temi delicati non è certo facile , ma spesso siamo noi genitori che ci creiamo più problemi del necessario.

La regola base nella comunicazione con i nostri figli è quello di non dire mai bugie, è bene essere con loro più sinceri possibile, d'altra parte la fase delle domande terribili inizia tra i 5 e i sei anni ed è una necessità per loro, è un momento di crescita , hanno bisogno di crearsi una base di conoscenza utile al loro sviluppo, per questo è necessario fornirgli informazioni veritiere, affrontando i problemi con naturalezza, considerando gli eventi come parte della vita di una persona e quindi cose del tutto naturali.




<a href="http://www.ilcurriculumvitae.org/" title="Curriculum Vitae"><img border="0" src="http://farm8.staticflickr.com/7362/9981551204_f16771a7e0_o.png" width="126" height="53" alt="Curriculum Vitae"/></a>

mercoledì 9 ottobre 2013

TORTINO DI ZUCCA E PATATE

Il piatto che vi sto proponendo è molto semplice, può essere utilizzato come contorno oppure come secondo piatto perché è abbastanza sostanzioso.

Per 4 persone

400 gr. di zucca
2 patate
100 gr. di provola o emmental o mozzarella
pangrattato, sale, parmigiano, prezzemolo, pepe nero


Pulite e lavate la zucca , pelate le patate e lavatele

Tagliate sia la zucca che le patate a fette non troppo sottili





e mettetele a bollire per pochi minuti in una pentola con acqua salata, quindi scolatele e fatele raffreddare


 
A parte preparate il pangrattato con parmigiano, pepe nero, prezzemolo tritato e un pizzico di sale.
 
Prendete una pirofila e cominciate a fare gli strati ,il primo di patate, sopra spolverate di pangrattato che avevate precedentemente preparato e aggiungete la provola a pezzetti, 




fate il secondo strato con le fettine di zucca sempre spolverando di pangrattato e pezzetti di provola
 
 
fate almeno 4 strati , alla fine aggiungete un po di olio extra vergine di oliva e mettete in forno per 15 minuti a 180 °
 


è un piatto semplicissimo ma molto gustoso.



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martedì 8 ottobre 2013

LA CRISI VISTA COME OPPORTUNITA'

Che vuol dire la parola crisi?

Facendo diverse ricerche su questa parola ho scoperto che crisi deriva dal greco Krisis e il termine indica un momento di separazione tra un modo di essere e un altro , una sorta di divisione tra un periodo ormai superato e il nuovo che sta arrivando.

E' praticamente il tempo che viviamo, tempo di profonda crisi e di trasformazione.

Certo il cambiamento non è stato voluto da noi, è arrivato in modo repentino, ma è sicuramente un'opportunità,  una cosa che sicuramente ci aiuterà a crescere, ci farà cambiare le abitudini che ormai avevamo radicate.

Siamo stati abituati molto bene , avevamo tutto e volevamo sempre di più, certo se avessimo potuto scegliere avremmo sicuramento preferito continuare con lo stesso tenore di vita anche se sbagliato.

Adesso anche i bambini prima di acquistare qualcosa , chiedono "me lo posso comperare?", questo è sicuramente una cosa positiva, è prendere coscienza dei tempi difficili che viviamo.

Con l'aiuto della crisi abbiamo eliminato il sovraffollamento degli armadi, non so a voi, ma a me è capitato di comperare quella tale maglietta che comunque pensavo di avere ma non la ritrovavo più, quella stessa maglietta ricompariva più tardi sotto montagne di roba messe da parte in attesa di....

Anche con la spesa ci siamo ridimensionati, certo non è che facciamo lo sciopero della fame, però acquistiamo meno e  comperiamo le cose che servono giorno per giorno.

D'altra parte lo spreco del cibo è uno dei paradossi dei nostri tempi, uno studio ha specificato che in Italia ogni persona spreca 108 kg di cibo , frutto  delle cattive abitudini che ci hanno accompagnato in questi anni,  dell'acquisto spasmodico di cibi spinti anche dalle promozioni che sono sempre più frequenti e sempre più invoglianti, acquistiamo tante di quelle cose, come se da un momento all'altro dovesse colpirci una grave carestia o una terribile catastrofe.

Anche io cerco di comperare solo le cose che servono per la giornata in modo da non far rimanere niente, anche perché a casa mia c'è la cattiva abitudine di non utilizzare il cibo che  non si è consumato a pranzo o a cena , quello si ripone  in frigo dove rimane per un paio di giorni e poi finisce nella spazzatura. 

A fronte dei miliardi di tonnellate di cibo gettato nella spazzatura, c'è un miliardo di persone al mondo che non ha accesso a sufficienti risorse .

Considerare la crisi come un'opportunità potrebbe sembrare una provocazione , invece, secondo me,  dobbiamo considerare il cambiamento come un modo per evolverci, per migliorarci, per riscattarci, per fare pace con noi stessi, perché solo se ci impegniamo possiamo veramente sperare in una rinascita.






S.GIOVANNI ROTONDO

A Luglio sono andata  insieme alle mie amiche   a S. Giovanni Rotondo a fare una visitina a Padre Pio.


Mancavo da quel paese da moltissimi anni, la prima volta ,ero una ragazzina , sono andata insieme ai miei genitori e Padre Pio era ancora in vita.

Mi ricordo questo grande vecchio con la barba lunga , il saio e i sandali ai piedi , l'espressione burbera,  visibilmente sofferente , è passato davanti a noi fedeli trascinandosi.

Noi   eravamo tutti intorno al Padre con le mani protese verso di lui ,mio padre ha superato tutti e ha azzardato una manovra strana per potergli toccare il vestito.
Ha fatto solo il gesto , non so come Padre Pio si sia  accorto , ma si è girato e ha guardato mio padre con uno sguardo amorevole e nello stesso tempo divertito.

Padre Pio era sempre circondato dai suoi seguaci che cercavano di proteggerlo da tutta la folla  che ad ogni costo volevano avvicinarsi a Lui, toccarlo , parlargli, raccontargli le loro sofferenze e  ricevere una parola di conforto .

Il paese all'epoca era piccolo , un paese dedito prevalentemente alla pastorizia e all'agricoltura, ma dalla Fondazione dell'ospedale Casa Sollievo della sofferenza, l'economia del paese si è evoluta grazie anche al turismo che si è sviluppato attorno all'icona di Padre Pio.



Adesso  non si riconosce più, è un paese moderno, ricco, pieno di alberghi più o meno confortevoli, forse un pochino troppi e si perché anche a S. Giovanni Rotondo si è fatta sentire la crisi , la gente viene sempre numerosa, viene perché ha bisogno di sentire vicino il Suo Santo, gente stanca in cerca di conforto , cerca rifugio e consolazione in questo luogo eccezionale, ma sono cambiate le abitudini, ho visto pellegrini arrivare il mattino presto e ripartire in serata per evitare le spese di pernottamento oppure dormire direttamente sull'autobus.



Hanno costruito una nuova chiesa molto grande che a me personalmente non piace come architettura ma è comunque molto capiente e può ospitare migliaia di fedeli



L'Opera è stata realizzata dall'architetto Renzo Piano e quasi completamente finanziata dalle offerte dei pellegrini.

La chiesa sorge sul monte di San Giovanni Rotondo ed è adiacente al preesistente santuario e convento in cui il frate visse e in cui ne sono state conservate le spoglie fino al trasferimento nella nuova chiesa a lui dedicata.

Assieme alla struttura della chiesa vera e propria è stato costruito anche un grande sagrato per il quale è stata utilizzato come materiale la pietra di Apricena  e un viale di accesso che è in leggera pendenza per invitare i fedeli ad entrare in chiesa più agevolmente.
Sul sacrato sono stati piantate 24 piante di ulivo che rappresentano 12 apostoli e 12 profeti



Sul sacrato tra  le  colonne ci sono otto campane di bronzo. Ad ogni campana viene dedicato un santo con la sua immagine e ad ogni campana viene dato un suono diverso. Non so che problemi ci siano con queste campane che a detta dei presenti non suonano quasi mai




Sotto la Basilica è stata costruita un'altra chiesa più piccola che adesso ospita le spoglie di Padre Pio.
Questa costruzione mi ha lasciata molto perplessa, è un luccichio incredibile, è l'ostentazione della ricchezza , scusatemi ma non posso fare a meno di criticare questa opera di dubbio gusto e per i tempi che viviamo , uno schiaffo alla miseria.



 
Padre Pio era una persona umile, ha sempre vissuto in povertà, secondo me se avesse potuto scegliere , non avrebbe sicuramente scelto questo  posto.
 
 
 
A me sarebbe piaciuto vedere il Santo nella chiesetta piccola, quella in cui aveva iniziato la sua opera, che l'ha visto crescere nella fede , dove ha iniziato il suo cammino , dove tanti fedeli hanno assistito alle sue opere,  dove si sente ancora il suo profumo, dove c'è il suo confessionale, dove tutto ancora  parla di Lui.
 
 
 
 
 
Quella è una stanza bellissima ma fredda non adatta a una persona come Padre Pio.
 
Questa è una mia idea, giusta o sbagliata, non voglio convincere nessuno ma sarei contenta se voi mi diceste le vostre impressioni.